venerdì 8 maggio 2020

step #14 Inaugurazione della Tour Eiffel

«Gloire à M. Eiffel et à ses collaborateurs!»

 
"A Monsieur Eiffel l'Ingegnere, il coraggioso costruttore di questo esemplare originale e gigantesco d'ingegneria moderna" Edison Thomas 

Il 15 maggio 1889, anno dell'Esposizione Universale a Parigi, veniva aperta al pubblico la
Tour en fer de trois cent mètres progettata dall'ingegner Gustave Eiffel. L'inaugurazione avvenuta alle 11:50 fu un momento emozionante per la Francia e per le prospettive ingegneristiche del futuro. Questo fatto di cronaca fece grande scalpore e fu occasione per ribadire la superiorità della Francia rispetto ad altri paesi rivali come gli Stati Uniti, una superiorità che era stata offuscata dalla disfatta di Napoleone III nella guerra franco-prussiana. La realizzazione di una struttura di tali proporzioni era impensabile fino ad allora e il progetto fu oggetto di critiche in quanto si pensava che non avrebbe resistito all'azione dei venti. Eiffel riuscì, nonostante il clima di sfiducia, ad applicare le proprie conoscenze ingegneristiche e a realizzare il grande progetto. 
Il giorno dell'inaugurazione la Tour Eiffel accolse i suoi primi visitatori che si ritrovarono a contemplare dall'alto dei suoi trecento metri la piccolezza dell'uomo: questa struttura elegante, slanciata verso il cielo e reticolare permise allo sguardo degli osservatori di osservare senza ostacoli visivi il paesaggio tutt'intorno durante l'ascesa su Parigi e non nascose loro la finitudine umana.
Il frutto delle discipline ingegneristiche divenne così occasione di riflessione filosofica in quanto sradicò l'uomo dalla sua dimensione terrena offrendogli un cambio di prospettive.
Come scriveva un giornalista di Le Figaro, dall'altezza di quella Torre si rese conto della piccolezza materiale dell'uomo: 
«Il mont Valérin, Montmatre, le alture di Sannois, sembrano macchioline grigie; il bosco di Saint-Germain si dilegua nella foschia azzurrina, la Senna diventa un inoffensivo ruscelletto, attraversato da chiatte lillipuziane, e Parigi sembra un piccolo palcoscenico con strade dritte, tetti quadrati e linde facciate. I puntini neri rappresentano la folla. Ovunque tutto sembra privo di vita, tranne la massa verdeggiante del Bois; in questa immensità non vi è un movimento percepibile; nessun rumore che possa far pensare alla vita della gente "là sotto". Si direbbe che, in pieno giorno, un improvviso torpore abbia reso la città inerte e silenziosa»
O come riporta Jill Jonnes, dalla Torre «i parigini ammirarono estasiati l'inconsueto panorama della loro amata città. La Senna era come un nastro d'argento increspato che si srotolava in un paesaggio in miniatura. La gran parte di loro non aveva mai visto Parigi da una simile altezza. Era uno spettacolo entusiasmante, che destava tuttavia una certa inquietudine»

 


Nessun commento:

Posta un commento

Sintesi finale e mappa per orientarsi nel blog

L'intento di questo blog è quello di mostrare come la riflessione intorno al concetto di Struttura riveli la profonda interconnessione...